vini feudi ecuador

Dal prossimo Marzo i vini Feudi di Guagnano in distribuzione a Quito, Cuenca e Guayaquil.

Quando pensiamo all’Ecuador siamo soliti immaginare un territorio non vastissimo ma variegato e straordinario comprendente la giungla amazzonica, gli altipiani andini e soprattutto le famose isole Galapagos.

E’ un paese di circa 16 milioni di abitanti con un PIL pro capite attorno ai 6.000 Euro e un’economia che gli analisti prevedono in crescita del 5,10% nel 2021.

Non esiste una tradizione vinicola vera e propria anche se il 10% del vino consumato è di produzione locale. Il restante 90% viene importato in massima parte da Cile e Argentina, paesi che godono di dazi doganali particolarmente favorevoli, e dal resto del mondo. L’Italia attualmente ha una quota simbolica intorno al 2%.

Birra e whisky sono consumati in quantità maggiori rispetto al vino che ha iniziato ad essere presente in Ecuador intorno agli anni Sessanta del secolo scorso nelle case dei consumatori più ricchi.

Da qualche decennio, poi, anche la classe media ha potuto permettersi delle buone e convenienti bottiglie grazie alle importazioni dei paesi vicini (Cile, Argentina e Stati Uniti) determinando anno dopo anno un trend sempre crescente nei consumi. In soldoni si stima che solo il 10% della popolazione può permettersi di acquistare del vino di importazione.

Da oggi, o meglio dal prossimo mese di marzo quando la nave con il nostro container sbarcherà a Guayaquil, questa piccola parte di cittadini ecuadoriani avrà la possibilità di bere anche i vini della cantina Feudi di Guagnano. Ricca e variegata la selezione delle etichette distribuite da uno dei più grandi importatori di questo paese: dal Terramare Negroamaro al DieciAnni Primitivo, dal DieciAnni Verdeca al Cupone Salice Salentino Riserva DOP al Rosarò Rosato Negroamaro Salice Salentino DOP.

Vini interessanti e versatili che troveranno abbinamenti facili, ma anche inconsueti, per una cucina che cambia passando dalla costa dove abbonda il pesce, i crostacei e i frutti di mare, alla cucina dell’interno dove la carne, bovina e suina, la fa da padrona.

E allora, da oggi e per sempre Buongiorno Ecuador!

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