storia del vino

La coltivazione, la vinificazione, l’invecchiamento e l’affinamento delle uve sono frutto di tecniche e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

La sapiente arte di produzione e lavorazione del vino ha dato vita a prelibatezze uniche che molti estimatori amano tutt’oggi degustare. Ma, forse, vi chiederete qual è l’origine del vino? Quand’è che l’uomo l’ha scoperto e com’è che oggi continua a essere una parte essenziale della nostra cultura? Di seguito ripercorriamo insieme l’appassionante storia del vino.

La Preistoria, gli Egizi, i Greci e la scoperta del vino

La storia del vino inizia nella preistoria. Anche se sapere con esattezza in quale momento gli uomini scoprirono i sapori delicati e, allo stesso tempo, intensi del vino non è facile è comunque possibile arrivare a un’idea abbastanza chiara. Le prime tracce della coltivazione della vite si trovano in Oriente, proprio tra le foci del Tigri e dell’Eufrate. La storia racconta che nell’epoca preistorica, quando l’uomo aveva l’abitudine di conservare il succo d’uva dentro una bisaccia di pelle, ben presto si accorse che lasciandolo a lungo esposto a temperature elevate prendeva un sapore diverso.

Ma furono proprio gli Egizi che nella terra dei Faraoni svilupparono l’abitudine di fare e bere il vino. I vini prodotti erano per lo più i rossi e i vinificatori erano soliti porli all’interno di anfore dove venivano fatti invecchiare un po’ come accade oggi. Anche in Grecia il vino divenne ben presto una componente fondamentale delle feste e delle occasionali religiose.

Addirittura, uno degli dei dell’Olimpo, figlio di Zeus, Dioniso o Bacco, divenne la divinità del vino a cui erano dedicate feste sfrenate, i Baccanali. I romani stessi furono ispirati dal vero e proprio culto greco per il vino. I soldati di Cesare spesso si trovavano a berlo durante le campagne militari ed in questo modo lo esportarono in tante altre zone d’Europa.

vino egitto

Tomba di Nakht -Necropoli tebana di Sheikh Abd el Qurna

Il Medioevo e l’ars vinificatoria

In epoca medioevale furono invece i monaci benedettini a portare avanti l’arte di preparazione del vino. La coltivazione della vite e il procedimento di produzione del vino erano, infatti, considerati come un modo sacro di celebrare e avvicinarsi a Dio. I monaci iniziavano a sperimentare nuovi uvaggi e combinazioni e creavano poi delle miscele innovative di vini bianchi e rossi. Quello che presto stava cambiando era tuttavia il consumo di vino. Sempre maggiore era il numero di bevitori e di estimatori della bevanda, che diventa di compagnia e da sorseggiare e degustare con gli amici o familiari in ogni occasione.

Il Rinascimento, il Settecento e la riscoperta del vino

La crescita di commerci e traffici tra Paesi come l’Asia e l’Europa incrementa lo scambio di uve e la crescita della produzione di vini. In Italia arrivavano i vini da Francia, Belgio e Paesi Bassi. In più quando anche i conquistatori spagnoli arrivano nelle Americhe esportano anche nel nuovo Continente i vini europei, che, a questo punto, raggiungono davvero una diffusione incredibile.
Il periodo migliore della diffusione del vino è, tuttavia il Settecento. L’interesse per lo studio e lo sviluppo di nuove tecniche ispira la creazione di procedure di conservazione e fermentazione innovative e, infine, il perfezionamento dell’ars vinificatoria.

Dall’Ottocento ai giorni nostri

Nel XIX secolo, ovvero l’epoca del Romanticismo, la Francia si impone come la prima produttrice di vino in Europa e al mondo.  I suoi vini con viti di Bordeaux e di Champagne sono tra i più esportati e sono apprezzati soprattutto per aroma, colorazione e combinazione di sapori. Nella prima metà dell’Ottocento e fino agli inizi del Novecento le viti d’Europa vengono attaccate da un afide, la peste della vite. Questa piaga ha causato la scomparsa delle più pregiate specie di vite. Quando finalmente i coltivatori riuscirono a sconfiggere tale problema, ci fu un incremento nella coltivazione di vitigni in tutta Europa.

Oggi la produzione di vini aumenta e si affina ogni giorno di più con Francia e Italia che si contendono il titolo di primo esportatore al mondo. Quanto alle varietà di vini prodotti si spazia dai vini bianchi a quelli rossi fino a quelli liquorosi o aromatici. Insomma, la scelta è ampia per ogni buongustaio.

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